Facciamo un esempio: si effettuano lavori di ristrutturazione del bagno di casa per un importo totale di 2500 EUR (1000 di prestazione lavorativa, 1500 di acquisto sanitari, cioè beni significativi).
L’Iva al 10% si applica sulla differenza tra il valore totale della ristrutturazione e il valore dei beni significativi, ovvero 1000 EUR.
Si applicherà invece l’Iva a 22% al valore relativo al costo dei beni significativi.
Perché?
Riportiamo qui le regole definite dalla Legge di Bilancio 2018:
– il calcolo del valore dei beni significativi si effettua sulla base dell’autonomia funzionale delle parti staccate rispetto al manufatto principale;
– rientrano tra i beni significativi tutti gli oneri che concorrono alla produzione dei beni stessi: materie prime e manodopera.
Si contano tra i beni significativi :
– ascensori e montacarichi;
– infissi esterni ed interni;
– caldaie;
– video citofoni;
– apparecchiature di condizionamento e riciclo dell’aria;
– sanitari e rubinetterie da bagno;
– impianti di sicurezza.
In fattura verranno indicati separatamente il servizio oggetto della prestazione e i beni di valore significativo forniti nell’ambito dell’intervento.
Per approfondimenti consulta [questo articolo](https://www. informazionefiscale.it/iva- agevolata-10-ristrutturazioni- casa-riferimenti-normativi- casi-applicazione)